Florindo Rilli fotografo, utilizza lo strumento come appendice dell’organo visivo. Conosce ed esplora la realtà con una passione interiore con cui studia e ferma le immagini nella sua mente. E’ stato sempre attratto da correnti figurative che lo hanno condotto fin da giovane ad avvicinarsi al dadaismo e surrealismo, stile che gli ha insegnato a cogliere i dettagli simmetrici ed architettonici che lo circondano. La sua nuova geometria è il corpo che studia nei suoi mille linguaggi chiaroscurali, gioca con la luce, con le ombre e gli sfumati, derivanti da un amore per la ricerca del maestro Ralph Gibson. Ciò che desidera comunicare è l’esortazione ad una lettura esterna all’immagine, lungo un confine labile come quello che attraversa il pubblico e il privato, che non sia visibile se non con uno studio accurato dei simboli che emergono dalla composizione fotografica.
Sarah PalermoLe fotografie di Florindo Rilli sondano con estrema "grazia" quel mondo interiore che appartiene ad ognuno di noi e che talvolta non trova la sua collocazione. Possedere la consapevolezza di utilizzare gli stessi codici identificativi del genere umano ma non essere in grado di definirsi rispetto ad esso. Immagini che cercano la luce in ogni fotogramma risultano essere metafora del desiderio di chiarezza interiore. La luce si posa, illumina, descrive, ma non definisce. Sta ad ognuno di noi cercare ciò che si vuol vedere.
Teresa Mancini